Raccontiamo Izmade

Marzo da Izmade

Due storie

Momenti rappresentativi della nostra realtà,

piccole storie che ci piace condividere

blog-lina

Lina è entrata a far parte di Izmade come tirocinante.

Studia architettura al Politecnico di Torino e quando cammina per la città osserva gli edifici che la circondano cercando di immaginarne gli interni: è la volontà di approfondire anche l’interior design ad averla portata da noi.

Lina per ogni suo progetto osserva, pensa, ripensa e disegna, proprio come stafacendo per il suo futuro.

Ruth e Elisa

Loro sono Ruth e Elisa, studiano grafica e comunicazione visiva alle scuole superiori e sono le nostre più piccole tirocinanti.

Elisa è silenziosa e ordinata, Ruth caotica ed esuberante.

Figlie della Generazione Z, imperturbabili e spensierate, ogni giorno ci fanno sorridere coinvolgendoci nei loro battibecchi, che non fanno altro che renderle ancora più inseparabili.

F U N A M B O L A

P R O G E T T O

Come un’acrobata sotto il tendone, Funambola si libra da una parte all’altra della parete del soggiorno, tenendo in equilibrio libri e oggetti delle vite che incontra.

L’apparente leggerezza della struttura metallica rappresenta in realtà un solido appoggio per la libreria, permettendo al rovere di aleggiare a mezz’aria. Le robuste mensole si appoggiano fiduciose ai tondini in ferro che, come una corda tesa, le sorreggono da una parte all’altra dei diversi moduli.

Uno show statico che stupisce tutto il pubblico di casa.

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A b b i a m o   p r o g e t t a t o

R E N D E R

Lo smart working ha delineato per tuttə nuove necessità e ha richiesto un’ottimizzazionedegli spazi.

L’arredo crea diversi ambientisenza dividere la stanza: come un nastro il ferro definisce gli elementi, donando allastruttura continuità e leggerezza.

La postazione da lavoro permette di avere tutto a portata di mano, inserendosi nel contesto abitativo che la circonda. Basterà spegnere il computer per essere subito a casa.

R E N D E R

Un arredo dalle linee e geometrie semplici entra in un ambiente in modo silenzioso. Il design minimale permette di valorizzare, incorniciando, gli oggetti che supporta.

La sottrazione di volumi, il gioco tra pieni e vuoti e il contrasto fra i materiali conferiscono dinamicità alla struttura che risulta leggera e mutevole.

Corsi e MakerSpace

corso

Corso di Affresco e finiture murarie

Ad aprile torna il corso tenuto da Michela Nardin dedicato a tutte le finiture murarie e alla tecnica dell’affresco.

I partecipanti conosceranno le differenze tra affresco, mezzo fresco, pittura a calce e tempera, fino a realizzare un intonaco di sopporto, il riporto del disegno su intonaco fresco e l’esecuzione della pittura.

L’editoriale di marzo

team

Spesso ci chiedono di raccontare Izmade.

Il modo più semplice è mostrando le nostre opere, prodotte fisicamente e ideate intellettualmente. Questo è il nostro lavoro, sono i nostri servizi. Parallelamente ci sono le attività ad impatto e l’impegno nell’essere degli imprenditori attenti.

Ma, quali sono i risultati dell’impatto? Di quanto impatto stiamo parlando? I numeri?

La parole chiave per descrivere le nostre attività sociali sono: condivisione, formazione, inclusione e sostenibilità ambientale.

Numeri e descrizione delle attività sono all’interno del nostro bilancio sociale, elaborato con un professionista (tecnicamente chiamato “sindaco”).

E poi? Nulla. È abbastanza? Possiamo fare di più? Dobbiamo fare di più?

Non ci sono certo limiti. Come il fatturato —descritto nel bilancio economico— può crescere o diminuire, anche l’impatto può fare lo stesso.

Questo viene misurato con numeri: ore, persone coinvolte, progettualità, donazioni, scelte. La comparazione avviene con gli anni precedenti. L’impatto di Izmade negli anni cresce al pari del fatturato.

E rispetto alle altre realtà ad impatto? Non c’è partita, perché ci sono realtà che fanno esclusivamente quello! Basti pensare a cooperative e onlus, che hanno come oggetto sociale l’assistenza, la lotta alla povertà, etc.

Potremmo quasi affermare che Izmade NON genera impatto. Quindi? Male? No.

Se invece comparassimo Izmade con chi lavora nel nostro ambito: architettura, design, artigianato è tutta un’altra storia. Le altre realtà simili alla nostra semplicemente hanno scelto di lavorare senza generare nessun tipo di impatto. Ci sta.

Allora perché lo facciamo? Per amore, perché questa è la strada giusta.